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Al lupo! Al lupo!
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Condizionamento ed inibizione della creativita'

E' ben noto che il funzionamento fisiologico del cervello si forma mediante l'apprendimento, meno noto e' il sistema con cui il cervello viene formandosi mediante l'apprendimento.

Teorici della fama di Edelman e Changeux hanno interpretato il sistema di evocazione della memoria in termini di un "darwinismo neuronale".

Ciò sta a significare che i percorsi di integrazione cerebrale responsabili della evocazione mnemonica, vengono strutturati per facilitare il ricorso alle memorie dal rafforzamento di percorsi di integrazione cerebrale ripetitivi, (repetita iuvant) che creano -di fatto- un condizionamento della espressione mentale di ciascun individuo.

In termini generali, pertanto, qualsiasi tipo di educazione ripetitiva e' una forma di condizionamento; infatti sappiamo come determina certi tratti acquisiti della identita' culturale dell'individuo, sappiamo come quest'ultima essere un bene sociale ed umano per aumentare la probabilità di generare confronti e far crescere nuovi sistemi di integrazione cognitiva condivisi, ma che rischia di divenire ipertrofica qualora viene acquisita come elemento inflessibile determinate reazione ed antagonismo.

Per quel che concerne i meccanismi fisiologici dell'attenzione, diversamente dalla evocazione delle memorie, essi rimangono più liberamente stimolabili, ma .... questo e il punto, una società ipertrofica di informazione puo' ingannarne la curiosita' verso il nuovo mediante un sistema di assuefazione equivalente alla storiella di "AL LUPO- AL LUPO CATTIVO" .

Il pastorello, per non stare solo a guardare le pecore, gridava spesso al LUPO al LUPO così che tutti accorrevano ... ma quando il LUPO si presentò davvero nessuno corse a salvarlo.

Così funziona il meccanismo dell'attenzione quando viene forviato da un sistema reclamistico ciò sostanzialmente avviene per il fatto che esso si richiude sullo stimolo di provenienza sotto corticale, datosi che un sistema di informazione apodittica come la réclame, non da' normalmente adito a nessuna esigenza di riflessione cognitiva e quindi come ogni azione ripetitiva, elude l'esercizio di integrazione che passa dallo stimolo della attenzione alla riflessione ragionevole, quest'ultima infatti e' funzione delle attività della corteccia degli emisferi cerebrali superiori.

Se, pertanto, l'e.learning viene utilizzato per un trasferimento ripetitivo di conoscenze anziche' per una condivisione di conoscenze (NET-LEARNING) certamente anche un apprendimento che utilizzi strumenti multimediali potrebbe condurre facilmente a generare assuefazione e condizionamento.

Viceversa e più facile che avvenga il rifiuto dell' e.learning impostato con i criteri delle FAD (Formazione a Distanza).

Qui dovrei aprire un altro capitoletto per far capire come a mio avviso l'e.learning -come giustamente si e' detto- e' stata considerata come una Medicina di una Malattia incurabile od inesistente.

Infatti le piattaforme di e.learning sono state presentate come un medicamento alla rifondazione della scuola che nessuno ha voluto prendere in seria considerazione se non per fare del business da Internet.

E facile pero' arguirne il rischio e quindi il rifiuto:

il decadimento piu' completo e sistematico della naturale creatività individuale.

Un caro saluto Paolo
Firenze 02/LUGLIO 2003

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