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Infanzia e
Secondaria di Primo Grado:
La T
esta ed il Robot

 

Il 13 aprile 2007 ragazze/i della classe 1B
della secondaria di primo grado
raggiungono la sez. G di scuola dell’infanzia
insieme al loro insegnante, Giuseppe Patti.

Valeria, Giulia, Leonardo e Federico

[ filmato 01 in QTime ] - [ filmato 02 in avi ]


Leonardo, Federico, Giulia e Valeria presentano alla classe il robot che hanno costruito. Si tratta di un Lego Mindstorms Robotics Invention System 2.0
Bambine/i si domandano se il robot e’ capace o meno di muoversi.
Il robot viene cosi’ messo a confronto con quello “statico” (Robot Sapiens) donato da Luciano alla nostra classe.

Leonardo:
“l robot della LEGO si muove e fa le azioni, mentre quell’altro non le fa. Tuttavia per far dire no al robot della LEGO bisogna far azionare l’uscita B cosi’ che possa azionarsi anche l’ultimo motore per far muovere la testa da sinistra verso destra”.

A questo punto Federico attiva il robot attraverso il bottone che si trova davanti… un po’ spostato a sinistra del robot.

Giulia:
"Il bottone e’ di colore rosso: se il robot e’ fermo il bottone sta su off, se e’ attivo, sta su on".

Federico e Giulia evidenziano alcune sue caratteristiche. Il robot ha gia’ una sua testa… ma nel gioco delle trasformazioni… si pensa di verificare le condizioni per cambiare la sua fisionomia grazie alle teste che sono gia’ state realizzate in questi mesi da bambine/i – ragazze/i dai 3 ai 16 anni.
Giuseppe Patti fa vedere il pezzo che ragazze/i hanno individuato come adatto al collegamento con una delle molte teste che abbiamo in classe.
Anche Francesca F. suggerisce alcune possibili soluzioni al “problema”. Cerchera’ la testa il bambino o la bambina che calcolera’ quando fa 4+3

La soluzione “7” viene data da Francesca C.

Federico e Giulia propongono una regola per il calcolo ed una verifica con le dita della somma esatta.

Francesca C. cerca tra le molte teste quella che potrebbe andare bene per il robot. Bambine/i insieme a ragazze/i valutano le caratteristiche che la testa dovrebbe avere.
Francesca C. ne prende in mano una; anche se leggera, decide che non va bene perche’, cosi’ come riconoscono un po’ tutti i presenti, e’ troppo grande e non potrebbe essere sostenuta dal piccolo corpo del robot.
Francesca C. cerca ancora nello scatolone con le teste piu’ piccole.
Finalmente ne trova una che potrebbe essere quella adatta. Si tratta della testa che aveva realizzato Alessio R. della primaria, classe 2 A.
Leonardo e Federico valutano le possibilita’ di attacco al resto del corpo. C’e’ chi suggerisce un foro nel basso della “scatola testa” …
Federico prova a fissare la testa grazie ad una ruota che stringe il cartoncino al cubetto “lego-collo”
Resta da vedere se effettivamente il corpo riuscira’ a mantenere l’equilibrio
In effetti il corpo, grazie alla “stabilita’” data dai “lunghi-piedi” del robot, riesce a non perdere l’equilibrio.
Leonardo suggerisce alcune modifiche alla programmazione del robot cosi’ che la testa possa dire no, oscillando da sinistra a destra…

“...l’idea è quella di azionare l’uscita B per creare il movimento della testa”.

Martina chiede se c’e’ la possibilita’ di far dire anche di si’ al robot. Ragazze/i ipotizzano che con questa nuova testa sia un’operazione un po’ complicata, allora Andrea Fe. propone che il SI’ venga detto con l’oscillazione del braccio dal basso verso l’alto.
Leonardo si confronta col gruppo di bambine/i e ragazzi/i… sembra proprio che si rendera’ necessaria qualche altra modifica nella programmazione.
Viene riattivato il movimento del robot da Giulia con il braccio che si alza e si abbassa.

Valeria:
“Bisogna programmare anche la velocita’ dei motori cosi’ che si possa dare la giusta velocita’ alle azioni del robot”

A questo punto si vuole verificare se i pezzi di lego (statici) che abbiamo in classe, possono andare a comporre il corpo del robot.
Nello scatolone dei mattoncini lego Andrea Fe. e Valeria cercano di trovare qualche pezzo da “donare” al robot
Andrea Fe. ne prova uno… e sembra proprio andare bene….
… pero’ Leonardo spiega che il punto scelto non e’ adatto poiche’ corrisponde piu’ o meno all’ombellico del robot e che in quel punto c’e’ la zona di contatto…

Giulia:
Ricordo che Leonardo ha detto “Andrea questo pezzo non lo puoi mettere qui! Questo punto serve a noi per far muovere la testa!”

Infine vengono ricomposti alcuni pezzi che nel mentre si erano staccati dal robot.

Federico:
“Ora riattacchiamo la sua testa e poi ve lo faremo vedere mentre si muove”

Valeria, Giulia, Leonardo e Federico ci salutano per tornare in classe. Verranno di nuovo a trovarci per verificare insieme la nuova programmazione del robot.

Giulia:
“Ora andiamo nella sala computer per attivare la presa B.”

Relazione a piu’ mani scritta con Valeria, Giulia, Leonardo e Valentina

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© Linda Giannini calip@mbox.panservice.it 2006-2007
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