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Relazioni tra Pensiero...

 
  

 

Relazioni tra pensiero, memorie e comportamento regolate dalla Architettura Verticale del Cervello

Cari miei piccoli amici,
ritengo opportuno sappiate che il nostro cervello e’ composito, cioe’ ha tre sezioni che possono essere viste come tre strati ognuna con le sue proprieta’ di memoria.

1) Memoria Ragionativa, che rammenta i ricordi cognitivi, mediante una attivita’ predominante degli Emisferi Cerebrali Superiori. (E.C.S. e’ lo strato del “Cervello Recente” nella storia evolutiva degli esseri viventi).
2) Memoria dei Sentimenti correlata alle attivita cerebrale sottostante sistema Talamo-Corticale
3) Memoria delle Emozioni correlata alle attivita’ del sistema Limbico; in particolare l’Ippocampo - Possiamo dire che la memoria dei sentimenti e gia’ evoluta nei mammiferi e quella delle emozioni e presente in tutti gli animali a sangue caldo, in quanto tali sezioni appartengono al “Cervello Antico”.
4) Memoria delle Pulsioni, si attiva nell’ambito della struttura di base del nostro cervello che corrisponde al Cervello Arcaico , composto dall’innesto basale del cervello (in particolare Amigdala e Gangli Basali) e dal tronco Encefalico collocato all’interno della spina dorsale.

Le quattro modalita’ di memoria vengono variamente integrate nel nostro cervello e pertanto generano differenti modalita’ di pensiero e di comportamento.

Differenti tipologie di integrazione dei suddetti profili delle memorie viste in relazione alla struttura verticale delle distinte funzioni cerebrali generano le memorie di lavoro che rispetto al tempo della memorizzazione si suddividono in memoria a breve, medio e lungo termine.

Esistono casi in cui invece di ottenere una integrazione armonica delle funzionalita’ mnemoniche del cervello, vengono previlegiate alcune funzionalita’ rispetto alle altre.

Cosi’, ad esempio, il modo di pensare di coloro che tendono a privilegiare le funzionalita’ mnemoniche degli E.C.S. spesso cio’ genera un comportamento che dal Ragionevole passa al puro Razionale.

Ad es Albert Einstein, un genio nel campo del Razionale, ha avuto vari problemi di comportamento nel campo sentimentale ed affettivo delle relazioni familiari; coscientemente Einstein ammise di essere poco dotato di un comportamento ragionevole che stimava e ammirava in altri meno dotati di lui in Matematica.

Anche quando si privilegiano le “Memorie dei Sentimenti e delle Emozioni” si possono generare comportamenti ansiosi e –comunque- a rischio perche’ facilmente generatori di crisi; cio’ perche’ la ragione e’ capace di mediazioni e di controllo, mentre le sensazioni sentimentali ed ancor piu’ le emotivita’ sono piu’ facilmente trasformabili passando da euforia alla sua inibizione e attivita’ contrapposta.

I sentimenti –infatti- possono cambiare in breve come i Colori dell’Arcobaleno e le emozioni perseguono una trasformazione ancor piu’ drastica dal Bianco al Nero, dalla gioia al dolore, dalla felicita’ alla rabbia, dalla bonta’ alla cattiveria. Infatti e’ stato appurato che e’ il “LOBO FRONTALE “degli E.C.S. quello che entra in attivita’ per tenere a freno i sentimenti e le emozioni rendendoli piu ragionevolmente costanti e meno volubili.

Piu’ difficile e il controllo della Memoria delle Pulsioni, che si concentra nelle attivita’ istintiva del “Cervello Arcaico”. Infatti e necessario rammentare che le connessioni che vanno dall’alto verso il basso nel nostro cervello (e cioe’ dagli E.C.S. verso il Cervello Arcaico) sono in numero nettamente inferiore di quelle dirette in senso contrario.

Tutti noi abbiamo provato il caso di avere un mal di pancia e per riflesso condizionato di non riuscire a ragionare piu’ bene; cio’ e’ conseguenza della maggior forza dominante delle pulsioni cosi come degli istinti come la paura o la aggressivita’.

Un cattivo controllo degli istinti e delle pulsioni ancestrali puo’ provocare fobie e comportamenti patologici assai gravi. Questa e’ pertanto la ragione che rende utile sapere come funziona il nostro cervello per renderci coscienti della necessita’ di armonizzare e proporzionare adeguatamente le nostre modalita’ di pensiero e di comportamento.

E’ infine importante capire come sia opportuno integrare armonicamente le differenti capacita di memorizzazione piu’ proprie delle diverse strutture cerebrali al fine di utilizzare a pieno le nostre potenzialita’ cerebrali.

Ad esempio quando vediamo un “bicchiere”, la sua forma viene analizzata dal sistema visivo del nostro cervello che e’ situato nella parte occipitale del E.C.S . Ma la pura visione del “bicchiere” non e’ sufficiente a dare il significato al “Bicchiere”, come contenitore di acqua da bere. Infatti ci sono bicchieri di svariate forme e colori che noi generalizziamo nel significato di “Bicchiere”. Per far cio’ dobbiamo attuare una integrazione tra l’immagine costruita nell’E.C.S e l’intuizione proveniente dall’immaginario, che ci permette di generalizzare il concetto di “Bicchiere” ; cio’ significa coordinare le funzioni intuitive del “Cervello Ancestrale” con quelle del Cervello E.C.S. di piu’ Recente formazione.

La integrazione tra le funzioni dell’E.C.S e le Memorie Emozionali facilita la operativita’ delle Memorie a Lungo Termine, cio’ in quanto le sensazioni emozionali ravvivano la evocazione dei ricordi associandola a gratificazioni sensoriali o traumi. Ma una eccessiva predominanza della Memoria a Lungo Termine limita il ricorso all’intuizione in quanto privilegia percorsi di integrazione gia’ prestabiliti nella memoria e cio’ limita la capacita’ creativa di attuare nuove significazioni della realta’ osservata.

Questi esempi e considerazioni debbono farci capire che solo l’utilizzazione cosciente di questi differenti poteri di memorizzazione del cervello, ci permette di ottenere forme di pensiero intelligente e creativo, in quanto capace di utilizzare a pieno le complesse e straordinarie potenzialita’ della nostra mente.

Un caro saluto. Paolo

Firenze 31/ LUGLIO 2003

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