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Cervello e saturazione
delle memorie
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Paolo Manzelli - LRE/EGO-CreaNET
http://blu.chim.unifi.it/group/education/index.html
http://www.edscuola.it/lre.html

La volonta' di apprendere oggigiorno viene fortemente inibita dalla troppa informazione non motivante l'EGO, pertanto l'unico modo per riattivare la volonta' di sapere risiede nell'essere estremamente concisi ed innovativi nelle forme espressive per generare la curiosita' di intendere e significare ulteriormente personalizzando cio' che viene appreso.

Il nostro cervello per la formazione storica dell'EGO individuale e collettivo necessita di evolversi come un sistema di anticipazioni che utilizza il memorizzato per favorire un pronostico sull'avvenire, come e' necessario per gestire il presente sulla base di ipotesi sul corso di sviluppo degli eventi.

Ricordo che da studi di Risonanza Magnetica Funzionale (RMF) sull'attivita’ cerebrale, la capacita' decisionale che fa parte del sistema volitivo tende ad attivare alcune zone cerebrali quali l'ACUMEN (zona primariamente responsabile dell'attenzione) ed a porle in connessione con il Sistema Limbico (che colora la nostra vita di emozioni); tali sezioni cerebrali successivamente integrano le loro informazioni neuronali elaborate dall'intero sistema cerebrale focalizzandole nella parte posteriore del cosiddetto "Giro del Cingolo", dove sembra si concentri la capacita' di valutazione del beneficio che si ottiene dall'apprendimento, in relazione alla elaborazione delle attese; queste ultime sono il gran misura il frutto delle capacita’ di rielaborazione prospettica delle memorie.

Pertanto la crescita fuor di misura di informazioni frammentarie, che spesso vengono giudicate obsolete in relazione al quadro delle prospettive storiche di sviluppo sociale ed individuale, che determinano la Formazione cosciente dell'EGO, conducono il sistema mnemonico verso la saturazione e -di conseguenza- la memoria diviene incapace di generare una fertile rielaborazione del sistema di riferimento cognitivo in senso prospettico ed anticipativo.

In tal senso e' il valore di anticipazione delle memorie che decade, proprio in quanto la memoria non e' facilmente rielaborabile per gestire il presente in una prospettiva di futuro sviluppo e cio’ incide fortemente nel demotivare ogni ulteriore apprendimento.
Ritengo che questa breve e schematica riflessione sulla inibizione dei processi neurofisiologici che pongono in relazione la utilizzazione prospettica dell'apprendimento con la obsolescenza e la crescita esponenziale della informazione ripetitiva possa essere un tema di una piu’ ampia e profonda riflessione da parte dei docenti nella scuola, in modo da poter verificare la validita' di quanto e' stato sinteticamente espresso in questa scheda di riflessione su CERVELLO /APPRENDIMENTO.

Un cordiale saluto Paolo

Firenze 14 Feb. 2004
 

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BIBLIO-LINK

Understanding the Brain:
http://www.f2be.com/brainboxa.htm

New Brain Research:
http://www.incrediblehorizons.com/brain-plasticity.html

Brain Functions and Map:
http://www.health.qld.gov.au/abios/tbi/brain.asp
http://library.thinkquest.org/J002391/functions.html

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