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                  UN 
                  GIORNO CON I CASTORI 
                Mentre 
                  Peter e Edmund chiacchieravano tra loro sottovoce, Susan e Lucy 
                  camminavano un po' più avanti.  
                  All'improvviso si fermarono esclamando: 
                  - Ohh!!! ? e meravigliati aggiunsero - è volato via, 
                  il pettirosso non c'è più! 
                  - E adesso? Cosa facciamo? ? chiese Edmund, guardando Peter. 
                  - Ssst - disse Susan - guardate! C'è qualcosa che si 
                  muove tra i cespugli, lì! 
                  Tutti aguzzarono gli occhi, ma non riuscivano a vedere nulla. 
                  -Eccolo di nuovo ! - ripetè Susan. 
                  - Sì, l'ho visto anch'io !- aggiunse Peter. 
                  - Ma cos'è? - chiese Lucy innervosita. 
                  - Non lo so, ma qualsiasi cosa sia si sta prendendo gioco di 
                  noi, oppure non vuole farsi vedere. 
                  - Torniamo a casa ? - chiese Susan. 
                  In quel momento, tutti ricordarono ciò che Edmund aveva 
                  fatto notare a Peter pochi istanti prima: avevano perso la strada 
                  per tornare al guardaroba! 
                  - Forse è un animale! - esclamò Susan - eccolo, 
                  eccolo di nuovo!- 
                  Stavolta tutti riuscirono a vedere un musetto peloso, con due 
                  baffetti, che spuntava da dietro un albero. La bestiola restò 
                  a guardare per un attimo i ragazzi e sussurrò: 
                  - Sst, silenzio! Venite con me nel bosco - disse, facendo un 
                  gesto con la zampa. 
                  - Ho capito chi è!- disse Peter - è un castoro!- 
                  - Mi raccomando, non fate rumore - disse ancora il castoro. 
                  - Secondo voi dobbiamo fidarci? Lucy, che ne dici? - 
                  - E' un castoro molto carino e gentile! - rispose Lucy. 
                  - Sì è vero - aggiunse Edmund - ma come facciamo 
                  ad esserne sicuri? - 
                  Proprio in quel momento il castoro spuntò di nuovo fuori 
                  e li invitò di nuovo.  
                  Così i ragazzi, anche se un po' impauriti, seguirono 
                  il castoro. 
                  Quando arrivarono in un posticino buio, il castoro chiese: 
                  - Siete i figli di Adamo ed Eva? - 
                  - Si, in un certo senso - disse Peter ad alta voce. 
                  - Non urlare! - disse il castoro. 
                  - Perché? Di cosa hai paura? - 
                  - Ci sono gli alberi, loro ci ascoltano e molti di loro sono 
                  buoni, ma altri….- 
                  - Chi ci assicura che sei nostro amico? - disse Edmund. 
                  - E' vero, avete ragione, ma guardate che cosa ho in tasca - 
                  disse il castoro, tirando fuori dalla sua tasca un fazzoletto. 
                  - Siii, è il fazzoletto che ho regalato al signor Tumnus! 
                  - disse Lucy. 
                  - Il mio amico Tumnus me lo ha dato prima che lo arrestassero. 
                  Mi ha anche detto di condurvi a… - il castoro disse, a voce 
                  bassissima - si dice che Aslan sia già arrivato sulla 
                  nostra spiaggia. 
                  I ragazzi non capirono all'inizio, ma avevano una brutta sensazione 
                  su quel nome.  
                  Il castoro disse: 
                  - Andiamo a parlare in un posto più sicuro, così 
                  pranzeremo.- 
                  Siccome tutti avevano una gran fame, seguirono il castoro senza 
                  troppe storie; arrivarono in un posto delizioso, dove il sole 
                  splendeva nel cielo azzurro e un fiume scorreva. Vicino al fiume 
                  c'era una diga, quelle costruzioni di legno che fanno i castori. 
                  Ma sopra la diga c'era un lago ghiacciato e, invece di una cascatella, 
                  c'erano dei pezzi di ghiaccio freddi. Al centro del ghiaccio 
                  c'era una casetta a forma di alveare; dal tetto usciva del fumo 
                  che faceva sembrare tutto come una pentola che bolle.  
                  Edmund notò in lontananza le due colline che la strega 
                  bianca gli aveva indicato, per ritornare da lei.  
                  - Eccoci arrivati - disse il castoro - c'è mia moglie 
                  che ci aspetta.  
                  - Signora castoro, eccoli, li ho trovati.-  
                  - Oh finalmente! - disse la signora castoro - Le patate sono 
                  già sul fuoco. Marito mio, vai a prendere del pesce. 
                  - Vado subito - rispose il castoro, portando con sé Peter. 
                  Intanto Lucy e Susan aiutavano la signora castoro, preparando 
                  la tavola e tagliando il pane a fette. Quando il castoro e Peter 
                  tornarono a casa, la signora castoro mise a cuocere il pesce, 
                  facendo spargere per tutta la stanza un odorino niente male. 
                  Una volta cotto il pesce, il pranzo iniziò. 
                  Dopo aver mangiato tutto, i ragazzi si sentirono sazi.  
                  Dando un'occhiata fuori, il castoro disse: 
                  - Comincia a nevicare. Tanto meglio, oggi nessuno verrà 
                  a farci visita.- 
                 
                  
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