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                      -   
                    Sommario 
                      
                    "I 
                      Folletti nella rete", esperienza didattica a distanza 
                      tra scuole di diverso ordine e grado, vede coinvolti principalmente 
                      bambini e bambine dai tre ai sette anni. Attraverso i folletti 
                      le insegnanti "raccontano" come i sistemi di apprendimento 
                      possono cambiare ed arricchirsi di nuove possibilità 
                      espressive e creative per mezzo delle tecnologie della comunicazione 
                      e dell'informazione, pur "conservando" i linguaggi ed i 
                      mezzi consueti della "tradizionale" corrispondenza tra scuole. 
                    
                    
                    1. 
                      Informazioni generali 
                    
                    Il 
                      viaggio di Folletti -dentro e fuori la rete- ha preso avvio 
                      l’estate scorsa da alcuni "spiritelli" nati da mani bambine 
                      all’interno di un laboratorio creativo che ha previsto l’impiego 
                      di molti materiali riciclati. 
                    Il 
                      "potenziale" percorso educativo-didattico 
                      ipotizzato con il caldo estivo, tra una casella postale 
                      e l’altra delle insegnanti, ha cominciato a diventare possibile 
                      con l’autunno, soprattutto grazie alle soluzioni di incontro 
                      proposte da bambini e bambine di Latina e di Soave.  
                    Nella 
                      realtà di questa "fantastica" storia, il 
                      percorso si è snodato attraverso strade e stradine, 
                      sentieri battuti e radure, con un intenso scambio di e-mail. 
                      Qualche volta si è scelta la "scorciatoia" della 
                      comunicazione telefonica, altre le vie più lunghe 
                      percorse dai pacchi postali. 
                    	I 
                      due distanti luoghi geografici, minuscoli punti tracciati 
                      sulla cartina dell’Italia, sono diventati sempre più 
                      vicini ogni volta che racconti, conversazioni, foto, tracce 
                      sul sito http://www.descrittiva.it/calip/0203/index.htm 
                      hanno incontrato, a Latina, l’attenzione delle classi della 
                      Scuola dell’Infanzia ed, a Soave, quella di due sezioni 
                      di prima Elementare coinvolte nel cammino intrapreso. 
                    
                    2. 
                      Ipotesi didattiche 
                    
                    La 
                      scelta di percorrere, anche attraverso la telematica, i 
                      sentieri dell’immaginario infantile è stata dettata 
                      principalmente dall'ipotesi iniziale tesa a: 
                    
                       
                       - favorire 
                        l’acquisizione di capacità e concetti attraverso 
                        il gioco del fare e dell’inventare, inteso 
                        sia come modo naturale del bambino di ricerca e 
                        scoperta del mondo, sia come "strumento" adatto 
                        a suscitare una forte motivazione all’apprendere;
 
                      
                       
                       - valorizzare 
                        l’espressione del vissuto fantastico e reale di ciascun 
                        bambino, al fine di aiutarlo a ricercare il riconoscimento 
                        di sé, rafforzando la propria identità;
 
                      
                       
                       - stimolare 
                        un approccio ludico e piacevole al mezzo multimediale, 
                        promuovendo la costruzione del sapere mediante un atteggiamento 
                        interattivo degli alunni con le "macchine";
 
                      
                       
                       - incoraggiare 
                        la comunicazione ed il confronto di esperienze, di idee 
                        e di emozioni attraverso l'uso di una molteplicità 
                        di linguaggi: dal linguistico al grafico-pittorico, dal 
                        logico-matematico al tecnologico, nonché attraverso 
                        mezzi e strumenti quali: il disegno, il testo, la fotografia, 
                        il manufatto, il giornalino, la telematica...
 
                      
                     
                    
                    3. 
                      Percorsi e attività 
                    La 
                      prima creaturina a mettersi in viaggio è stata il 
                      Folletto delle Parole, "tutto blu come il 
                      cielo", nato nel borgo medioevale della 
                      cittadina scaligera come piacevole approccio all’apprendimento 
                      della lettura e della scrittura.  
                    Giunto 
                      nella città laziale, ha dato subito vita al gioco 
                      delle parole: belle, brutte ed allegre 
                      [1] , scritte su 
                      fogli, cartelloni, lavagne e "pagine" bianche "sfogliate" 
                      sugli schermi dei computers e ritrovate nell'alfabetiere 
                      on line. 
                    	Dai 
                      conti-gioco svolti ogni giorno sulle lavagne di ardesia 
                      appese alle pareti della classe dei piccoli della sezione 
                      G di Latina è nato il Folletto dei Numeri [2] 
                       che ha invitato i piccoli nel mondo logico-matematico. 
                      Il suo arrivo a Soave, dopo un viaggio "via pacco" 
                      assicurato alle poste italiane, è stato annunciato 
                      dai bambini e dalle bambine della Scuola dell’Infanzia di 
                      Latina con e-mail scritte al computer della classe.  
                    
                    	Nella 
                      loro esplorazione attraverso il bosco-classe, oltre 
                      ai folletti, i bambini e le bambine hanno incontrato anche 
                      gli gnomi, minuscole creature amiche con le quali giocare 
                      a ricercare la propria identità nello spazio dei 
                      travestimenti, dando vita a personaggi arricchiti di caratteri, 
                      stati d’animo, voci, andature e "poteri magici" [3]. 
                    	In 
                      alcuni momenti la spontanea curiosità dei bambini 
                      verso gli aspetti della natura è stata favorita dalle 
                      esperienze condotte con l’acqua [4].	Gocce 
                      di pioggia, scese dapprima sottili e poi via via sempre 
                      più fitte, inzuppando allegramente i loro giochi, 
                      hanno alimentato la scoperta di nuove conoscenze scientifiche 
                      e di terre lontane lontane come l'Africa sino a ricreare 
                      sugli schermi del computer… "coloratissime e varie gocce 
                      di paint". Altre volte il sole ha illuminato il cammino 
                      ed allora è stato facile esplorare nuovi sentieri 
                      per apprendere linguaggi complessi, fatti di cifre, parole, 
                      suoni, colori fino a collegarli nel "sottobosco" 
                      alle tracce della memoria.	 
                    	E 
                      come Pollicino nella favola antica contava sassolini 
                      per ritrovare sicuro la strada di casa, i folletti-bambini 
                      hanno sperimentato l’uso dei numeri giocando a contare e 
                      a contarsi [5]. 
                    	Presto 
                      si è affacciato Briciole [6], 
                      un giornalino nato di carta, che racchiude i pensieri, le 
                      esperienze e le idee dei bambini e delle bambine delle classi 
                      prime di Soave e raggiunge -grazie anche alla via telematica- 
                      la Scuola dell'Infanzia di Latina. 
                    	Nei 
                      percorsi più o meno fantastici sono stati coinvolti 
                      i genitori di entrambe le scuole, i quali hanno dato consigli 
                      e avanzato proposte anche mediante la posta elettronica 
                      [7]. In alcune occasioni 
                      hanno condiviso con insegnanti ed allievi alcuni programmi 
                      on line, coinvolgendo nel percorso comune non solo i folletti, 
                      ma anche vari amici "pelosi" che allegramente 
                      girellavano sui monitor o sui banchi delle classi: Campanellino, 
                      la Pecorella Assonnata di Federico e Valeria e gli 
                      A-Mici per giocare, un pensiero-gioco non elettronico, 
                      ma di carta, arrivato nella rete direttamente da Sàrmede 
                      (Treviso), il paese della fiaba che ha da poco ospitato 
                      la XX^ Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia.	 
                    	Sono 
                      entrati a far parte del mondo real-virtual-fantastico di 
                      Latina anche Avatar e Mondi 3D, grazie alla chat Active 
                      Worlds ed alla disponibilità di Albert, da tempo 
                      amico di bambini e bambine, il quale ancora una volta ci 
                      ha preso per mano pur rimanendo a Reggio Calabria 
                      [8]. Ad Albert si sono 
                      aggiunti compagni ancora più lontani, ma egualmente 
                      vicini attraverso gli incontri on line. 
                    
                       
                          
                             
                            
                               
                                |     
                                    
                                    Figura 2:  
                                    Bambini di tre, quattro e cinque anni "girellano" 
                                     
                                    insieme nei mondi virtuali  
                                    (AW, chat tridimensionale)  
                                    
                                     
                                    
  | 
                               
                             
                            
                           | 
                       
                     
                    4. 
                      Conclusioni 
                    I 
                      primi risultati conseguiti, positivi sotto il profilo della 
                      partecipazione attiva e gioiosa dei bambini e del coinvolgimento 
                      dei genitori consentono di delineare un bilancio soddisfacente 
                      dell'esperienza grazie ai nuovi contatti stabiliti con le 
                      insegnanti, al crescente numero delle visite al sito ed 
                      all'attenzione ricevuta da parte dei genitori e delle Istituzioni 
                      (Indire, 
                      Didamatica, Commissione Europea in occasione del Net Days 
                      2002 [9]), ma grazie 
                      -soprattutto- all'interesse dimostrato dai bambini nei confronti 
                      dell'attività proposta. Tutto ciò ci induce, da un lato, 
                      a pensare ad una sua possibile riproducibilità e, dall'altro, 
                      alla necessità di ampliare lo spazio fantastico-creativo 
                      che talvolta nella scuola rischia di essere trascurato. 
                    Siamo 
                      inoltre concordi nel ritenere che in questa esperienza le 
                      tecnologie -ed in particolare la telematica- hanno favorito 
                      la cooperazione tra docenti, tra docenti e bambine/i e tra 
                      bambine/i e bambine/i. "I Folletti nella rete" chiariscono 
                      che lo stesso percorso sarebbe comunque attuabile anche 
                      in assenza delle ITC, ma avrebbe una minore componente collaborativa 
                      e di socializzazione. Apprendimento collaborativo, dunque, 
                      come "Acquisizione da parte degli individui di conoscenze, 
                      abilità, atteggiamenti che sono il risultato di una 
                      interazione di gruppo, o, detto più chiaramente, 
                      un apprendimento individuale come risultato di un processo 
                      di gruppo"  [A.Kaye 1994]. 
                    Grazie 
                      alla rete è aumentata per bambine e bambini la 
                      possibilità di contatto e di confronto oltre 
                      alle opportunità di incontrare personaggi fantastici 
                      e virtuali come gli allegri folletti di pezza e gli avatar 
                      in movimento negli schermi e amici che escono fuori dalle 
                      pagine dei libri o da reali paesi lontani: tutti magici 
                      inviti alla lettura, al calcolo, alla rappresentazione, 
                      al gioco, alla curiosità, alla ricerca…-Figura 1 
                      e 2- 
                    Per 
                      favorire ciò il docente deve assumere il ruolo di 
                      facilitatore: stimolando la discussione con domande che 
                      prevedano una risposta aperta e che inducano gli studenti 
                      a pensare in modo creativo, mettendo in relazione idee ed 
                      informazioni apparentemente scorrelate e resistendo alla 
                      tentazione di fornire risposte, sollecitando ed aiutando 
                      invece gli studenti a scoprirle da soli [Trentin 1998]. 
                    Inoltre 
                      un ambiente stimolante è in genere una buona base 
                      per attività curiose e creative ed anche la creatività 
                      può essere allenata; plastilina e cubetti sono 
                      solamente due possibilità fra tante per aumentare 
                      il "quoziente creativo", un altro modo utile per favorirlo 
                      è fornire una varietà di stimoli mediante 
                      i libri e l'accesso ad Internet [Reindermann 2003].  
                    Dal 
                      punto di vista del "fruitore" le pagine on line si 
                      fanno sempre più interattive, veloci nel caricamento, 
                      ricche di funzionalità e simili agli ipermedia distribuiti 
                      su CD-Rom [Sarti 1998], quindi bambini e bambine hanno avuto 
                      la possibilità di esplorare mondi virtuali la cui 
                      grafica 3D si è agevolmente "offerta" loro attraverso 
                      servizio di accesso a banda larga ADSL che ha raggiunto 
                      la classe "caricando" velocemente fotogrammi e favorendo 
                      gli spostamenti dei personaggi virtuali.  
                    
                    Il 
                      percorso qui riportato ha mediato tra le due principali 
                      tipologie della cognizione: esperenziale e riflessiva. 
                      In questo caso la multimedialità è stata utilizzata 
                      interagendo con i processi elaborativi propri del mondo 
                      dell’espressione infantile rappresentativa e verbale (anche 
                      in riferimento all'invenzione di storie). [Calvani 
                      1995]. 
                    Interessante 
                      potrebbe essere in futuro l'apertura ad ambienti di gioco 
                      programmabili come quelli descritti da E.K.Ackrmann visto 
                      che sino ad ora le esperienze di programmazione si sono 
                      limitate a quelle proposte da Micromondi. 
                       
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